Investire su un immobile per metterlo a reddito con la formula dell’affitto a studenti universitari fuori sede potrebbe essere l’idea giusta, soprattutto fin quando il mercato, che gira ancora a singhiozzo, darà segnali di ripresa robusti. Il settore delle locazioni registra infati un trend positivo in questo segmento e i canoni sono in crescita.
Secondo Immobiliare.it, che ha analizzato gli annunci del mese di agosto relativi all’affitto di stanze nelle principali sedi universitarie, i prezzi medi sono cresciuti del 4% per le singole e del 2% per i posti letto. In realtà, nel secondo caso va specificato che sono le grandi città come Roma e Milano a portare la media in terreno positivo, ma nelle sedi di provincia domina il segno meno, essendo più bassa la domanda di questo tipo di soluzione. Sempre in media, i canoni sono attorno a 400 euro per la stanza e 280 per il posto letto. Milano è prima per esborso con una media di 510 euro (345 euro il posto letto) e i massimi a oltre 600 in alcuni quartieri come i Navigli, le zone adiacenti la Bocconi o le vie nei dintorni di Brera o della Cattolica. A Roma la singola viene 440 euro (+6% in un anno) e 300 euro il posto letto. A mostrare la crescita maggiore sono le piazze rimaste un po’ in sordina gli anni scorsi, come Torino e Siena (+8%) e dove le richieste si aggirano sui 340 e 230 euro, mentre in controtendenza c’è Firenze (-2,8% per la singola), che comunque resta su valori di rilievo.
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Emerge comunque senza dubbio che la domanda è sostenuta: le ricerche da parte degli utenti – non solo studenti, ma sempre più anche lavoratori fuori sede e giovani professionisti – sono passate, secondo Idealista.it, da 3.257.492 nei primi sei mesi del 2015 a 4.818.137 dello stesso periodo del 2016, con un incremento del 48%.
«Il mercato delle stanze in affitto sembra non conoscere crisi, anzi, dal nostro portale rileviamo un interesse maggiore, da parte dei proprietari, per gli studenti rispetto ai lavoratori: la possibilità di optare per canoni concordati, i vantaggi fiscali e, non ultima, la garanzia dello stipendio dei genitori rendono questa utenza molto appetibile», dice Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it.
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«Il mercato sale ancora a rilento – spiega Pier Filippo Giuggioli, vicepresidente dell’Uppi (piccoli proprietari) della provincia di Milano – ma senz’altro l’affitto a studenti è un’opportunità per sfruttare le fasi di mercato in ascesa. Sono affittuari che si muovono rapidamente, abituati a consultare la rete, che non esitano a cambiare casa appena trovano un’offerta più conveniente». Questo, dunque, comporta una frequente attività per riuscire a mantenere sempre locate le stanze, che comunque potrebbe fare comodo a chi non vuole tenere aperta anche la possibilità di vendere l’immobile in tempi più brevi. «Affittando a una famiglia, che quasi sempre ha bisogno del tradizionale 4+4, si ha la certezza della continuità del reddito – continua Giuggioli – ma il canone resta fermo per otto anni, facendo perdere le possibilità di guadagno che caratterizzano le fase espansive. Mentre avere a che fare con studenti, giovani lavoratori e in generale con chi ha esigenze di breve o medio termine, permette di aggiornare più sovente l’affitto a valori migliori».
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Che cosa cercano, infine, gli studenti? Secondo un sondaggio appena realizzato da Solo Affitti, al top c’è la disponibilità di stanze singole (67% delle preferenze) e la vicinanza all’università (74%), mentre perde posizioni la comodità dei mezzi pubblici. «Visto che l’offerta di affitti è abbondante, gli studenti preferiscono stare vicini e risparmiare sui trasporti», spiegano dal franchising.
Fonte: www.ilsole24ore.com
Data: 8 settembre 2016
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